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L'eritroplachia o eritroplasia è una lesione, quasi sempre orale, che non può essere attribuita a qualunque altra patologia, formata da una papula o una placca persistente di colorito rosso di una superficie mucosa.

Il rischio di trasformazione neoplastica di questa lesione è più alto rispetto a tutte le altre precancerosi del cavo orale. In letteratura ci sono dati che parlano di una sua trasformazione maligna tra il 14 e il 50% dei casi, ma occorre tener presente che in alcuni studi retrospettivi la percentuale di trasformazione può arrivare anche al 90%.

L’ età media di incidenza è superiore rispetto alla leucoplachia ed è intorno alla sesta e settima decade di vita.

 

Clinicamente la lesione si presenta come un’area a superficie liscia, omogenea, in genere con margini poco definiti. Il colorito rosso intenso deriva dall'assottigliamento (atrofia) dell’epitelio che lascia trasparire il sottostante connettivo. Le lesioni tendono ad esser multicentriche e di dimensioni solitamente comprese tra 0,5 - 1,5 cm (talvolta sono più grandi). L'aspetto di superficie è vellutalo. Può coinvolgere tutte le sedi ma è più frequente sulle aree del cavo orale ricoperte da mucosa sottile come il pavimento orale, il ventre ed i margini della lingua, il palato molle.

Questa lesione deve essere posta in diagnosi differenziale con altri quadri clinici simili:

  • lichen atrofico-erosivo 

  • lesioni da contatto

  • mucositi erosive

  • candidosi atrofica

  • leucoplachia non omogenea.

Come per la leucoplasia la terapia di questa lesione consiste in via preliminare nell'eliminazione dei fattori di rischio (fumo, alcool) seguita poi dall'asportazione chirurgica con esame istologico.

Questo dovrà sempre essere eseguito in quanto alcune aree della lesione potrebbero già manifestare segni di una degenerazione neoplastica. 

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